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Come sono cambiate le attività di Compro oro

L'industria orafa italiana è ad oggi lo specchio della realtà del nostro Paese: la crescita è presente, è percettibile (una percentuale pari al +51 e +54%), ma il mercato che interessa la gioielleria italiana è fuori dai confini nazionali. Ancora una volta il made in Italy spopola all'estero, rivolgendosi verso i Paesi europei e americani, ai quali si è anche aggiunta la realtà asiatica; in Italia invece la domanda è pressoché ferma, o almeno rivolta solo alle cosiddette famiglie benestanti. L'italiano medio invece che acquistare oro preferisce infatti venderlo, per far fronte a una crisi economica che sembra non lasciare il Bel Paese, nella speranza di rinvigorire il bilancio di famiglia. Da qui si è arrivati a un forte boom dei Compro oro, che si occupano esclusivamente a ritirare oggetti di gioielleria dai privati e per poi cederli a fonderie per il recupero del metallo prezioso. Anche in questo caso però non mancano i problemi: il crollo della quotazione dell’oro (da 44 euro per grammo a 32) ha portato anche a una modifica strutturale nelle attività dei Compro Oro, abili ad adattarsi rapidamente alle esigenze di cambiamento della società.

Secondo i dati riportati da A.N.T.I.C.O. (Associazione Nazionale Tutela Il Comparto dell’Oro) si scopre che le vendite del 2013 hanno segnato un calo tra il 5 e il 20%. Da qui si può capire come sia cambiata l'idea di "concepire l'oro", che nella nostra tradizione è un bene rifugio che si pone alla base di ogni attività di Compro oro, che ora si concentra nel commercio del metallo in modo più assoluto e generale.

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